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Cambia la forma ma non la sostanza

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Sono passate nemmeno ventiquattro ore dalla nomina ufficiale a primo ministro di Giorgia Meloni, la quale ha costruito il suo successo elettorale sulla promessa di non continuità con il precedente esecutivo, reo di aver portato la tensione sociale a livelli mai vista prima. La nuova espressione lungi dal rappresentare un autentico e utopistico cambiamento, poggia le proprie basi sulla classica posizione che ogni governo deve avere per sopravvivere, ovvero professare sui media mainstream la propria fedeltà euro-atlantica. Il dogma atlantista non deve essere mai messo in discussione, nemmeno se si traduce in un vero e proprio masochismo socioeconomico, capace di travolgere il tessuto sociale già fortemente compromesso per scelte assurde e autolesioniste. Nientemeno appare molto chiaro che il nuovo governo proseguirà nel solco dei due precedenti sfruttando l’emergenzialismo di plastica, il terrore permanente e il clamore mediatico: tutti elementi imposti dal basso verso l’alto, così ...

L'esplosione dei gasdotti Nord Stream e l'attualità di Mackinder

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  Le esplosioni ai danni dei due gasdotti Nord Stream 1 (NS1) e Nord Stream 2 (NS2) aprono un nuovo capitolo dello scontro epocale che sta coinvolgendo il blocco NATO e la Federazione Russa . Un tale attacco non può non esacerbare il clima di tensione che si respira da mesi a questa parte e che potrebbe creare il presupposto per uno scontro frontale vero e proprio. Se poi ci si aggiunge che un ex ministro polacco, tale Radek Sikorski , festeggi l’esplosione devastante dei due impianti con un “Grazie Usa” (il tweet è stato prontamente rimosso in seguito alle critiche); e che la CIA,  come riporta il Der Spiegel , la scorsa estate avrebbe avvertito gli alleati tedeschi di un possibile attacco ai due gasdotti, allora la faccenda si fa più losca e insanabile. Le conseguenze economiche del sabotaggio si stanno progressivamente materializzando, con i principali media occidentali che non perdono tempo e incolpano subito  Mosca , come se a Putin convenisse tagliarsi le gambe....

La decrescita felice è in atto

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  Mentre i politici nostrano si azzannano ventiquattro ore su ventiquattro come non mai, si sta materializzando fin troppo lo scenario da decrescita felice più volte denunciato in questa sede e da altri interlocutori. Obiettivo unanime della crisi energetica in atto, costruita a tavolino dopo aver lasciato carta bianca al mercato, è appunto quello di portare avanti un netto arretramento economico, una deindustrializzazione totale di tutti i settori prima produttivi, un cambiamento siderale degli stili di vita degli europei. È facile prevedere che verranno riproposti tutti gli ingredienti già visti durante gli ultimi due anni: ciò significa che d’ora in poi mezzi considerati di presunta valenza sanitaria avranno una loro utilità contro la penuria energetica che saremo costretti ad affrontare, in un inverno che si prospetta caldo solamente dal punto di vista delle tensioni sociali, figlie della presa di consapevolezza da parte dell’opinione pubblica. Confindustria , Confartigianat...

L'armageddon energetico europeo deciso da Berlino e Bruxelles

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  Di F. William Engdahl  (fonte: https://www.globalresearch.ca/europe-energy-armageddon-from-berlin-brussels-not-moscow/5792005) Il 22 agosto il prezzo di mercato in borsa del gas naturale nell'hub del gas tedesco THE (Trading Hub Europe) era scambiato oltre il 1000% in più rispetto a un anno fa.  Alla maggior parte dei cittadini viene detto dal regime di Scholz che il motivo è la guerra di Putin e della Russia in Ucraina.  La verità è del tutto diversa.  I politici dell'UE e i principali interessi finanziari stanno usando la Russia per coprire quella che è una crisi energetica Made in Germany e Bruxelles.  Le conseguenze non sono casuali. Non è perché politici come Scholz o il ministro tedesco dell'Economia verde Robert Habeck, né il vicepresidente della Commissione europea per l'energia verde Frans Timmermans siano stupidi o all'oscuro.  Corrotto e disonesto, forse sì.  Sanno esattamente cosa stanno facendo.  Stanno leggendo un copione...

Torna la violenza del paradigma pandemico (come previsto)

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  Mentre l’attenzione mediatico sulla guerra tra Russia e Ucraina ha raggiunto una fase stabilizzante, sta tornando come un uragano il paradigma pandemico che sembrava essere stato messo da parte a partire dalla fine di febbraio. Ed invece, come si sottolineava già in questa sede mesi orsono, il fenomeno mediatico del Covid sembra non solo tornato alla ribalta, ma anche che abbia cambiato veste, diventando ancora più pervasivo e in un certo senso oppressivo. Siamo a luglio, e di solito i malanni tipicamente invernali dovrebbero essere solo un ricordo; tuttavia, siamo bombardati continuamente dagli stessi dati degli ultimi anni: contagi, mascherine, vaccini e chi ne ha più ne metta. È come se avessimo riavvolto il nastro del tempo e fossimo tornato nei primi mesi dell’infausto 2020. Come se il terrorismo pandemico e poi collegato alla coercizione vaccinale, sia stato solamente un test per accettare il boccone della prossima emergenza, che probabilmente vedrà come protagonista l’aspe...

"La Russia fallirà, è sempre più isolata..."

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  La desertificazione programmata dell’economia reale porta il discorso del Grande Reset più vivo che mai, sebbene sia relegato ancora oggi, nonostante le evidenze, ad una mera teoria complottistica. La realtà ci dice che al contrario che tale processo sta avvolgendo sempre più le economie europee, più in generale occidentali, le quali con la guerra, per una insostenibile pretesa ideologica di matrice angloamericana, si stanno autodistruggendo.   L’Unione Europea deve sacrificarsi sull’altare della NATO e per farlo deve inimicarsi la Russia a tal punto da risultare imbarazzante nei vari confronti che ci sono stati in diverse occasioni (vedesi le interviste a Maria Zakharova e Sergej Lavrov). E poiché l’atteggiamento europeo è spocchioso oltre che arrogante Mosca non ha problemi ad insistere con le proprie contro sanzioni , impedendo anche ai paesi storicamente legati ad essa, Italia in primis, di usufruire del gas naturale e del petrolio. Secondo i dati del centro per la ricer...

Arrivano le liste di proscrizione

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  Che il clima che si respira in Italia non possa essere definito, se non nella forma, democratico , è un dato di fatto che chiunque è in grado di vedere. Due anni di gestione scellerata dell’informazione a senso unico ha creato il terreno fertile su cui si poggia la seconda grande lotta dei giornali mainstream, ossia quella diretta contro i presunti filoputiniani . A parlare, o meglio a fare una sorta di lista di proscrizione è stato il Corriere della Sera con un articolo uscito lo scorso 5 giugno. Un attacco contro nove persone ritenute parte integranti di una presunta rete russa la quale sarebbe responsabile di inquinare l’informazione tricolore con notizie provenienti dagli uffici del Cremlino. La fonte citata da Fiorenza Sarzanini e Monica Guerzoni per la costruzione dell'articolo, se così si può definire, è il Copasir, una istituzione parlamentare che ha lo scopo di controllare l’operato dei servizi segreti. Ad essere attaccati, con giustificazioni false e deliranti, sono pe...