Covid, ci risiamo!

 




Torna il clamore mediatico. Torna la paura del contagio e con lei il presunto timore di un effetto domino mondiale. Come se ci trovassimo nel 2020 e non avremmo capito che una siffatta narrazione, ormai sbugiardata dai dati di fatto e che si è rivelata il contrario delle previsioni monstre di alcuni sedicenti esperti, potrà difficilmente riproporsi nella medesima maniera di tre anni fa, quando la maggior parte dei governi occidentali per cause di forza maggiore erano propensi nella demolizione controllata dell’economia per disinnescare una nuova crisi economico-finanziaria. 

Oggi, con la situazione geopolitica in atto completamente ribaltata, invece la crisi economica è già innescata da un bel po' grazie a una inflazione strutturale e l’avversario da affrontare è proprio Pechino. La Cina viene dunque additata come nazione che “contagia l’intero mondo” quando fino a poco tempo fa, dai salotti rinomati di casa nostra, la si definiva come una dittatura che si occupava tutto tranne che dei diritti umani dei propri cittadini mediante lockdown e restrizioni che poi erano parimenti state usate in Occidente, Italia in primis.  

I giornalisti ovviamente gongolano nel portare in auge tali notizie, consci del fatto che fino a poco tempo fa la “crisi pandemica” era considerata dai più solo un ricordo con le vaccinazioni ferme al palo ormai da mesi. Oggi sono tornati alla ribalta con i titoloni a effetto e con la consueta comunicazione bioterroristica che ci ha accompagnato dal 2020, cancellando con un colpo di spugna tutta la presunta efficacia dei cosiddetti vaccini a mRNA che, fino a poco tempo fa, erano designati come uno scudo protettivo incredibile. Qualcuno, quindi, dovrà spiegare il motivo di un tale caos, ovviamente costruito ad arte, con la Lombardia (sì, ancora lei), che ha imposto obbligatoriamente i tamponi ai viaggiatori provenienti dalla Cina. Il risultato di questa goffa misura: 97 positivi su 210 (fonte), con i primi che non hanno “particolari sintomi”, come spiega Bertolaso. Quindi di che stiamo parlando? 


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