Monkeypox: l'inizio di un nuovo terrore pandemico?
L’isteria pandemica sta tentando di tornare alla carica dopo
essere stata relegata al rango di notizia secondaria dai media internazionali. Con
lo “scoppio” del vaiolo delle scimmie, il monkeypox, sono stati
rispolverati una serie di elementi semantici che rimandano alla precedente pandemia
dovuta al Covid 19 come ad esempio “contagio”, "quarantena” e ovviamente “vaccino”.
Mentre il Belgio impone la quarantena a causa dei casi
registrati, gli Stati Uniti corrono ad acquistare ben 13 milioni di dosi di
vaccino dalla casa farmaceutica Bavarian Nordic, la stessa che aveva
ricevuto il benestare dalla Food And Drug Administration per un vaccino contro
il vaiolo delle scimmie lo scorso giugno 2021. A
New York il dipartimento della salute ha ordinato di indossare le mascherine
anche per il vaiolo delle scimmie, adottando dunque le stesse
regole per il Covid; cosa tra l’altro ripetuta in
Italia dal dott. Nicastri dello Spallanzani in una conferenza stampa. Tra Spagna e Portogallo
i casi
sono arrivati a 172, mentre nel Regno Unito il governo ha già acquistato
20mila dosi di vaccino sempre dalla Bavarian Nordic.
Tuttavia, accanto ai nuovi casi di vaiolo delle scimmie che
curiosamente esplodono solo nei paesi occidentali, aumentano a dismisura i parecchi dubbi circa la veridicità di queste informazioni sanitarie, attualmente
dominanti nei circuiti del mainstream, soprattutto a causa di quello che abbiamo vissuto nel biennio precedente. Il vaiolo delle scimmie riuscirà ad imporsi
come una novella crisi sanitaria o finirà nel dimenticatoio come altri
tentativi di imporre una nuova narrazione?
Il monkeypox presenta molte similitudini con il SARS
CoV-2, a partire proprio dalla capacità predittiva di alcuni istituti e centri
di ricerca nel definirlo come una nuova pandemia. Come abbiamo visto con il
report del Nuclear Threat Iniziative. Una simulazione appunto che vedeva
come nuovo patogeno il vaiolo delle scimmie che iniziava a diffondersi precisamente
il 15 maggio 2022. Il lavoro di ricerca della Ong, che si pone come obiettivo quello di
aiutare i paesi ad affrontare le minacce del bioterrorismo, presenta
una pandemia con il risultato terrificante di 27 milioni di vittime, un numero
elevato che si presenta ogni qualvolta di cerca di predire una pandemia:
lo si è visto con diverse dichiarazioni
a tal riguardo che prevedevano come minimo una spagnola 2.0, mai avvenuta ma
continuamente evocata.
Le similitudini
con l’Event 201: l’inizio di una nuova pandemia?
Sebbene ancora oggi la si bolla come una strana coincidenza, l’Event 201 è stato effettivamente lo scenario pandemico più discusso e particolare. Prevedeva una pandemia, dalla durata di 18 mesi, da coronavirus che sarebbe partita da una zoonosi in Brasile e che avrebbe smorzato il 15% del pil mondiale. L’incontro di New York nel quale si discuteva dell'Event vedeva riuniti rappresentanti dell’industria farmaceutica, di diverse fondazioni, dei vari CDC (cinese e americano) ed esponenti della John Hopkins University.
Le raccomandazioni della John Hopkins University,
come si legge sul sito ufficiale della simulazione, erano molto chiare: la
pandemia avrebbe non solo provocato la morte di milioni di persone, ma anche un
controllo dell’informazione, con la sola Oms da dover essere considerata
l’unica fonte attendibile. Lo abbiamo visto nel 2020 quanto questa raccomandazione
sia stata seguita sia dai media tradizionali sia dai social network.
Tuttavia, tornando allo scenario della NTI emergono punti di contatto con la previsione pandemica dell’ottobre 2019.
Va notato infatti che i partecipanti chiave della simulazione Monkeypox 2021 sono stati coinvolti nello scenario della John Hopkins dell'ottobre 2019. Questi includono il dottor George Gao Fu , capo del CDC
cinese e il dottor Chris Elias, presidente della divisione di sviluppo
globale della Fondazione Gates. Queste due persone hanno svolto un ruolo
chiave nella presunta pandemia di SARS-CoV-2 all'inizio del 2020.
Attualmente George Gao Fu sta giocando un ruolo chiave
nell'attuazione della strategia cinese Zero Covid che ha imposto un lockdown durissimo a Shanghai a partire dalla fine di marzo 2022.
I partecipanti della simulazione del NTI includevano anche la responsabile globale di Johnson & Johnson, la Dr. Ruxandra Draghia-Akli, il membro del comitato scientifico della Gavi e della Fondazione Gates Dr. Margaret A. Hamburg e l'ex senatore e fondatore del NTI assieme a Ted Turner Sam Nunn. Infine, non mancano rappresentanti dell'Oms, come il Dr. Micheal Ryan (direttore del programma per le emergenze sanitarie) e dell'industria farmaceutica come la Dr. Petra Wicklandt (Merck).
Insomma Oms, Fondazione Gates, Gavi, Johnson & Johnson ecc. Gli stessi attori del Covid si sono curiosamente confermati al timone del nuovo terrore pandemico. Un indizio molto inquietante che ci costringe ad una riflessione.
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