L'emergenza Covid come arma di distrazione di massa

 






Il covid è, probabilmente, l'arma di cui il potere sta usufruendo non solo per modificare i propri assetti ma anche per riassemblare una società prima smarrita. E se da un lato è servito per accentrare ancora più potere, consolidare i governi e permettere alle banche centrali di ovviare alla crisi creditizia che la stava attanagliando dall'altro è diventato un'arma con cui nascondere problemi ben più pesanti ma non opportunamente calibrati per essere assimilati dall'opinione pubblica, ormai talmente spaventata dalla continua infodemia sanitaria da non avere più la percezione di cosa sia o no rilevante. Quest'assunto ci porta ad una considerazione ancora più drastica: il covid come fenomeno mediatico è o no un pretesto con cui celare sotto un tappeto una serie di problemi che in futuro saremo costretti ad affrontare, ad esempio quelli energetici che in realtà sono già vicinissimi a noi o quelli relativi all'inflazione? La risposta la si ritrova dal motivo per cui è stata formalmente dichiarata una pandemia, in un momento in cui il capitalismo a cui eravamo "affezionati" stava tagliando le gambe al suo stesso sistema, si stava contorcendo per esalare l'ultimo respiro. Ed ecco che dunque una dichiarazione di tale portata ha esteso lo shock della paura imminente facendolo diventare progressivamente un nuovo modo di governare e di legiferare, mettendo da parte un certo modus operandi politico prima considerato intoccabile. Questo cambiamento epocale è però destinato a rimanere perchè il suo impatto è troppo invitante e funzionale a schermi di potere che usufruendone vogliono estendere sempre di più il loro dominio sulle masse alle quali una dose giornaliera di morti covid fa sempre bene. Basti solamente pensare che l'austerity in cui viviamo è lodata tanto dagli adoratori acritici del riscaldamento globale quanto dagli amanti dell'economia politicamente corretta. I primi considerano i blocchi e le restrizioni cruciali per evitare il futuro collasso del clima, i secondi fanno di tutto per non far riflettere la popolazione sulla bomba ad orologeria con su scritto debito.

Ma l'aspetto principale è che con il meccanismo emergenziale si può fare di tutto e chiunque vi si opponga merita la damnatio memoriae. Lo abbiamo visto con numerosi intellettuali che alzando timidamente il dito hanno cercato di smuovere le coscienze anche perchè vivere in uno stato d'emergenza permanente non è vita ma solo sopravvivenza. E chi ci impedisce di pensare che un tale comportamento mediatico non possa essere usato anche per la prossima emergenza? 

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