Signor Bourla, chi è il criminale ora?

 





Fa quasi sorridere, se non piangere, l’ultima dichiarazione del CEO di Pfizer, un veterinario autoproclamatasi salvatore dell’umanità, che in una intervista alla CNBC ha dichiarato tranquillamente che coloro che diffondono notizie false, le famigerate fake news, sui vaccini anti-Covid sono da considerarsi alla stregua di veri e propri criminali. Ora, detta così sembra quasi l’incipit di un film tragicomico, ma se questa affermazione fosse stata fatta prima del delirio Covid oggi saremmo noi oggi a definire il signor Bourla un autentico criminale. Le case farmaceutiche, dall’alto della loro esperienza, in alcuni casi, non in tutti per fortuna, sono peggio del crimine organizzato, con la differenza che operano legalmente e con l’avvallo dei governi. Multinazioni come Pfizer possono poco ritenersi orgogliose quando da decenni commettono illeciti a dir poco aberranti. Sono sotto l’occhio tutti, perlomeno di chi ha ancora spirito critico, le continue e ripetute malcondotte delle cause farmaceutiche, dalla vendita di farmaci off label fino alla sperimentazione a cielo aperto di medicinali senza conoscere gli eventi avversi.

Ecco quattro gravi scandali commessi negli ultimi anni dalla Pfizer e speriamo che il signor Bourla li legga attentamente ricordandosi di quale azienda presiede.

1. Scandalo Neurotin

Neurotin è un farmaco antiepilettico che la Pfizer ha promosso con l'aiuto della sua affiliata Warner-Lambert. Il farmaco è stato pubblicizzato negli USA nonostante l’assenza del consenso della FDA (Food and Drug Administration). Un reato questo che ha portato ad una multa di 1.9 miliardi di dollari. Il Neurotin era stato propagandato, come affermano una serie di ricercatori interessatosi all’argomento, grazie all'aiuto di cento rappresentanti farmaceutici in giro per gli Stati Uniti. Un esempio di marketing illegale in stile Big Pharma.


2. Contenzioso di Kano (Nigeria)

È il caso più noto costruito mediaticamente attorno all’azienda ma poche persone, soprattutto in questo momento, ne hanno mai sentito parlare. Kano, una cittadina del nord della Nigeria che nel 1996 si trovò nel bel mezzo di una improvvisa epidemia di meningite, fu il teatro perfetto per sperimentare un farmaco che negli Usa aveva tutto tranne che prove sicure sui minori. Gli uomini della Pfizer senza pochi scrupoli hanno visto la Nigeria come un terreno sperimentale preziosissimo, tant’è che il loro farmaco, il Trovan, fu forzatamente dato a circa 200 bambini. Cinque di loro morirono, altri subirono grossi danni come paralisi e cecità. La Pfizer, che comunque si dichiarò soddisfatta della “sperimentazione”, dovette poi ritirare il Trovan negli anni a venire dopo averlo commercializzato anche in Europa. Nel 2011 dopo un battaglia interminabile l’azienda americana ha risarcito con “soli” 175mila dollari la famiglia di ogni danneggiato da farmaco.

3. Caso Protonix

Nel 2013 la Pfizer ha pagato circa 55 milioni di dollari per aver effettuato marketing illegale sul farmaco Protonix (protopranzolo), usato contro problematiche come l’ulcera gastrica. Il farmaco poi negli anni ha fatto scalpore perché secondo diversi studi portava a casi importanti di demenza negli anziani che lo usavano.

4. Caso Chantix

In questo caso i benefattori della Pfizer hanno pagato la lauta somma di 288 milioni di dollari e affrontato circa 3000 cause per il suo farmaco Chantix, il quale in origine doveva essere usato per trattare la dipendenza da nicotina. Negli anni però coloro che lo avevano usato avevano sviluppato problemi psicologici importanti che spesso portavano a pensieri suicidi. Solo nel settembre di quest’anno l’azienda ha deciso di ritirare tutti i lotti dal mercato dopo che molti di questi erano considerati nocivi e causa di possibili eventi cancerogeni. 


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