Il Tg1 e quel servizio osceno sulla vita dei "novax"

 







Più di una volta abbiamo ribadito che l'informazione nostrana è in una seria crisi di credibilità che sembra crescere ogni giorno, ogni minuto. Nonostante facciano di tutto per non farsi definire come meri organi di propadanga, i nostri telegiornali e quotidiani cartacei continuano imperterriti con le stesse dinamiche di due anni fa. L'unica differenza è che con l'arrivo del super discriminatorio Super Green Pass l'asticella dello schifo ha raggiunto un livello ancora superiore. Ce lo dice chiaramente un servizio scandaloso del Tg1, nel quale la giornalista Cardinaletti immagina la giornata tipo del "no vax". A partire dalle prime ore del mattino in cui nei paesi normali si va al bar o si aspetta il tram per andare a lavoro, la distorsione ad opera del tg nazionale più importante raggiunge livelli a dir poco macchiettistici sottolineando le cose che il povero "no vax", ossia una persona che ha scelto legittimamente di non farsi inoculare con la forza nulla che non lo aggrada, non può fare. La tanto, ma ormai sdoganata, odiata parola apartheid, sembra il minimo per descrivere quello che si sta vivendo, ma la giornalista quasi se ne compiace. Parte facendo vedere un bar in cui il "no vax" di turno non può sedersi, poi arriva alla metro in cui invece dovrà farsi controllare il famigerato lasciapassare verde.

Nemmeno dopo il turno di lavoro la vità può considerarsi normale: in sala mensa non può entrare perchè lì occorre il super green pass, a teatro e al ristorante non può entrare perchè quelli sono i posti riservati solo ai benedetti da siero. Dopo la fine della giornata un pò di svago, o meglio, uno svago da rinchiuso in casa perchè non può andare praticamente da nessuna parte. La sua vita sociale dal decreto del governo dei migliori vale meno di zero, così come varrà meno di zero anche la vita di milioni di ragazzi che a differenza dei loro genitori non avranno la possibilità di passare ore in spensieratezza con gli amici magari bevendo qualcosa o guardando un film.

Il servizio di Giorgia Cardinaletti del Tg1 condensa in pochi minuti tutto lo schifo del giornalismo italiano. Pochi si sarebbero immaginati un lerciume di questo tipo, dopo che per anni ci avevano detto in tutte le lingue del mondo l'importanza del rispettare chi la pensa in maniera diversa. Una tipica e orwelliana criminalizzazione del dissenso che potrebbe anche diventare sempre più pesante da sopportare, in questo momento poi estremamente delicato per le sorti della nostra Nazione, la cui carta costituzionale è ormai considerata solo carta straccia.

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