Un mondo sottosopra
Davvero faccio fatica a comprendere, a delineare quanto oggi la capacità critica delle persone sia stata devastata dal clima delirante che viviamo. Nemmeno nel più folle dei mondi, meno folle rispetto a quello che non viviamo, avrei pensato ad una deriva mentale di questo tipo, che in un modo o nell'altro ha colpito ogni ambito della società. E non mi dite che questo reset mentale sia dovuto ad un essere invisibile capace di penetrare i corpo, che le misure imposte abbiamo avuto effetto o che le mascherine abbiano contrastato il virus. Tutto questo fa parte di una narrativa ben precisa, studiata a tavolino, degna di una guerra psicologica alla cui base aleggia il nome della paura. Ed è proprio il timore di non morire che ci ha fatto non vivere, ma anche non respirare perchè il solo respirare è considerato un reato, in un mondo sottosopra come quello che viviamo. Dunque, questa guerra psicologica è figlia di una strategia dello shock talmente sofisticata da diventare potenziale materia di studio per migliaia di psichiatri, alla cui base si innesta una torsione da parte del potere di matrice bellica: ed è proprio questo arsenale di terminologia bellica ha avuto un compito necessario nell'ultimo anno, diventando il pane quotidiano in ogni televisione, radio o pagina di giornale. E allora non lamentiamoci se l'italiano medio sia un essere non pensante, ignorante, sadico e incapace di intavolare un pensiero critico. E quando ne partorisce uno, lo considera troppo estremo e dunque lo esclude dalla sua macchinazione mentale. Si chiama autocensura. E proprio questa ha preso vita nell'ultimo anno e mezzo: anche quando una persona riesce a creare un pensiero alternativo si ferma e si rende conto che quello stesso pensiero possa avere un risvolto negativo. E' la paura dell'uomo del ventunesimo secolo quella di perdere quel sentimento conformista di cui è pervaso, di non arrivare a quella vetta sociale che ci hanno imposto. Per un briciolo di apparenza si fa di tutto, anche smettere di pensare e di formulare un pensiero critico dissonante rispetto alla norma, al dogma imposto dall'altro. Bisogna eseguire, come dei bravi servi digitali ai nostri padroni che tutto hanno in mentre tranne quello di considerarci dei cittadini degni di nota. Finiremo per amare le nostre catene, e quando verrà la futura crisi, perchè il mondialismo va avanti a crisi, allora ci renderemo conto che la condizione che noi viviamo non è così male. Il mondo di oggi è minacciato da forze oscure, non canoniche, che fiutano la preda quando questa è pervasa dal sentimento più devastante di tutti, la paura. La paura di non vivere, la paura di ricevere una multa per non indossare una pezza costituzionalmente illegittima, la paura di perdere quella credibilità che il mondo pre Covid aveva innestato e che sembrava durare all'infinito. Le illusioni del sempre poco lucido uomo occidentale si sono arrestate immediatamente col sopraggiungere di una chimera sempre meno naturale creata proprio con questo obiettivo strategico: la distruzione della civilità occidentale. Badate bene, la cultura occidentale sta diventando progressivamente quello che una volta era il continente asiatico, ossia una porzione di globo diretta dall'alto e coordinata non da forze interne. Questo processo di espoliazione della forza europea è imploso proprio nel drammatico 2020 con la cosiddetta risposta all'epidemia Covid 19 promulgata dai governi secondo i dettami dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: proprio il massimo organismo sanitario, che dovrebbe essere guidato dallo spirito di Ippocrate e non dal dollaro di Big Pharma, ha imposto ai governi europei le presunte regole anticontagio che invece di dare benefici ai sistemi sanitari nazionali hanno al contrario reso sempre più complessa la vita civile dell'Occidente. Con lo spirito di alcune elitè di imporre la cinesizzazione nel Vecchio Continente, l'Europa ha scelto una via del tutto inusuale per contrastare un morbo senza tener conto delle economie, spazzate via in un millisecondo. E i governi, al posto di sollecitare i commercianti con indennizzi economici soddisfacenti hanno contribuito a dare un colpo di grazie ad aziende ed imprenditori. Tutta una situazione che avvantaggia le grandi corporation il cui fatturato europeo ha raggiunto risultati storici, il virus per le Big Companies è stata una manna dal cielo. Non potevano chiedere di meglio i vari oligarchi se non spazzare via la concorrenza per allungare la mano in sempre più rami della vita sociale di noi poveri europei, che dobbiamo sorbirci una classe dirigente totalmente eterodiretta da interessi finanziari e lontana anni luce dalla vita reale, quella che sta soffrendo ora e che deve resistere a obblighi di ogni sorta. L'Occidente è sotto attacco e noi consapevoli dobbiamo tornare a gridare nel nome della nostra tradizione al fine di evitare che questi politicanti allo sbaraglio commettano sempre più errori, volontari e non, e ci consegnino sempre di più in mano a plutocrati oligarchi che non vedono l'ora di risucchiare l'enorme ricchezza dei paesi del Vecchio Continente. La lotta è aperte e sta a noi rispondere con tutte le armi che abbiamo.
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