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Greenpass e neofeudalesimo

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  A  cura di Giancarlo Pacelli All’indomani dell’anniversario della morte di Indo Montanelli, la Repubblica ha voluto toccare veramente il fondo, come mai aveva fatto. Il titolo apparso nella versione online dello storico periodico di Eugenio Scalfari ha voluto in un certo senso mettere una pietra tombale sul giornalismo italiano aprendo di fatto un nuovo modo di capire ed intendere la comunicazione. Non più cane da guardia del potere, ma difensore del potere. Non più autentico rappresentante di una narrazione pulita, ma un coacervo di saltimbanchi non in grado nemmeno di articolare un concetto logico. Ormai, a distanza di un anno dall’epidemia, il mondo dell’informazione si è bloccato in un cunicolo poco affascinante, in quanto fin troppo esposto a dinamiche visibili, che il popolo italiano, lungi dal rappresentarlo estremamente retrogrado ed ignorante, le sta capendo. Ed ecco che il giornalismo sta ottenendo l’opposto di quello che realmente ha in agenda, ossia accaparrarsi...

Sette domande sul Covid-19

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  Sette domande sul Covid-19 Di Giancarlo Pacelli Durante quest'ultimo anno e mezzo abbiamo visto di tutto, dalla negazione della scienza alla demolizione controllata di un sereno dibattito democratico, fondamentale in un periodo che molti considerano critico. Si è scelto di operare in nome di una fantomatica scienza invece di fare affidamento alla filosofia che sta alla sua base. Non esiste scienza se, al contempo, non si ha a che fare con un dialogo, con un confronto, con uno scambio di idee che possa definirsi almeno costruttivo. Ed invece da quindici mesi a questa parte quel dibattito considerato vitale è stato esautorato da una schiera di personaggi che hanno fatto di tutto pur di ostacolare un dibattito maturo (tanto che il Nobel per la chimica Michael Levitt ha definito questo periodo come contraddistinto da un livello pazzesco di stupidità). Hanno persino utilizzato appellativi tumulati nel tempo al fine di screditare, sgonfiare, insultare il proprio interlocutore, e spess...

COVID-19

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  A cura di Giancarlo Pacelli Pre-Covid Il covid è stato l’evento più catalizzante di questa prima porzione di secolo. Nessun altro sconvolgimento di portata intenzionale ha ridefinito i rapporti di forza, la socialità tra gli individui e la comunicazione perpetrata dai media nazionali. Anzi, le misure adottate a livello nazionale e internazionale, vanno ben oltre la narrativa che esista un patogeno in grado di infettare e far ammalare migliaia di persone. In quanto tutte le misure messe in atto, soprattutto a livello di strategia comunicativa, piuttosto che aiutare la popolazione hanno definitivamente affossato qualunque pensiero critico, o comunque qualunque forma di risposta che non sia aderente all’opinione comune. E questo penso che sia un fatto da tenere in mente in quanto mai un fenomeno sociale ed economico, oltre che sanitario ma in minima parte (tanto che Richard Horton [1] , direttore del Lancet, l’ha dichiarata non una pandemia ma una sindemia e i numeri lo confermano...