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Cambia la forma ma non la sostanza

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Sono passate nemmeno ventiquattro ore dalla nomina ufficiale a primo ministro di Giorgia Meloni, la quale ha costruito il suo successo elettorale sulla promessa di non continuità con il precedente esecutivo, reo di aver portato la tensione sociale a livelli mai vista prima. La nuova espressione lungi dal rappresentare un autentico e utopistico cambiamento, poggia le proprie basi sulla classica posizione che ogni governo deve avere per sopravvivere, ovvero professare sui media mainstream la propria fedeltà euro-atlantica. Il dogma atlantista non deve essere mai messo in discussione, nemmeno se si traduce in un vero e proprio masochismo socioeconomico, capace di travolgere il tessuto sociale già fortemente compromesso per scelte assurde e autolesioniste. Nientemeno appare molto chiaro che il nuovo governo proseguirà nel solco dei due precedenti sfruttando l’emergenzialismo di plastica, il terrore permanente e il clamore mediatico: tutti elementi imposti dal basso verso l’alto, così ...